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Visite all’Abbazia di Cerrate
La storia millenaria, l’anima complessa che travalica l’identità di luogo di culto, il valore architettonico. Sono tanti i motivi per una visita all’Abbazia di Santa Maria di Cerrate, centro monastico di rito bizantino, scriptorium e biblioteca, florida masseria, scrigno di arte, cultura e religione. Abbandonato e poi restaurato, dal 2012 è l’unico bene in Puglia gestito direttamente dal Fondo per l’Ambiente Italiano.
L’Abbazia è uno splendido esempio di architettura romanica pugliese, impreziosita da importanti affreschi che ne fanno un unicum nel mondo bizantino. Ma anche dal portale che reca scolpito il ciclo della vita della Vergine, dalla facciata, dal chiostro laterale con le colonnine dai capitelli tutti diversi, che vanno dagli elementi naturali alle figure grottesche di monaci, dai draghi ai mostri e agli animali, per esorcizzare le paure. Infine, dalla loggia da cui si può ammirare il complesso dall’alto, inserito nel suo paesaggio di ulivi e terra rossa.
Menzione speciale merita il pozzo cinquecentesco, che risale all’epoca in cui l’abbazia passò sotto il controllo dell’Ospedale degli Incurabili di Napoli, che la trasformò in masseria. Il mostro marino che lo domina non sfuggì alla fantasia popolare che volle indicasse con lo sguardo il luogo dell’“acchiatura”, un tesoro nascosto mai trovato. Per questo il mostro sarebbe stato sfregiato in volto per scoraggiare chiunque a cimentarsi nell’impresa.
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