Lo scrittore Livio Romano legge brani de “La nuvola di smog” nell’appuntamento di luglio di “Viva Calvino”, la serie di incontri con cui la biblioteca OgniBene celebra Italo Calvino nel centenario della nascita (15 ottobre 1923). Letture e riflessioni in libertà intorno a uno degli scrittori più poliedrici del Novecento.  

“La nuvola di smog” è un racconto uscito nel 1958 sulla rivista “Nuovi Argomenti”, diretta da Alberto Moravia. È una metafora del male di vivere, identificato con l’inquinamento e la sporcizia, che ricoprono ogni cosa e che occorre affrontare, comprendere e accettare. Il protagonista, senza nome né volto, è un intellettuale single che si trasferisce in città per lavorare come redattore a “La Purificazione”, rivista dell’EPAUCI (Ente per la Purificazione dell'Atmosfera Urbana dei Centri Industriali). La città è invasa da una grande nuvola di smog, visibile ovunque. C’è polvere dappertutto: nella stanza in affitto, in ufficio e sui vestiti, sui muri e nelle strade, nell’aria e sulla pelle. Alla fine, il protagonista si rende conto di non trovarsi affatto bene, di provare un forte disagio e cerca di evadere da quella condizione.