Ex chiesa di San Marco

Nella centralissima piazza S.Oronzo, accanto al Sedile, si erge la piccola chiesa di S.Marco, fulgido esempio di architettura rinascimentale, voluta dai commercianti veneziani presenti in città, che ottennero dal vescovo Castromediano un luogo sacro dove celebrare i loro riti religiosi.

Nella prima metà del secolo XVI fu concessa ai veneziani, al centro della piazza civica allora denominata “piazza dei Mercadanti", l’antica cappella di S.Giorgio che vollero ampliare ricostruendo sulle sue spoglie una chiesetta “tutta decorata d’oro” da dedicare a S. Marco, patrono della città lagunare. 

Il progetto è stato attribuito, per semplicità di forme ed eleganza degli ornati, al leccese Gabriele Riccardi, “scultore et architetto eccellente” denominato “Beli Ricciardo”, che prima dimostrò la sua bravura nella realizzazione di opere scultoree e poi fu chiamato dai Celestini per progettare la Basilica di S.Croce e l’annesso convento.

La facciata principale è caratterizzata da un bellissimo portale, inquadrato da due semicolonne, la cui trabeazione è ricca di componenti ornamentali di gusto rinascimentale, come pure il sovrastante rosone finemente decorato con motivi vegetali. Anche la facciata laterale esibisce un raffinato portale dalla rigogliosa resa plastica, sulla cui architrave è incisa l’epigrafe in latino “Giovanni Cristino Console - anno 1543”

L’interno ad unica aula è coperto con volta a “botte lunettata” decorata con motivi floreali e ghirlande, ma non vi è più nulla dell’altare e delle opere artistiche che un tempo lo adornavano, nè del campanile a due vele, con due campane, che sovrastava la chiesa.

Dopo poco meno di 50 anni dalla sua realizzazione, nel 1592, fu addossato alla chiesetta il Sedile o palazzo del Seggio e da allora queste due fabbriche, accostate l’una all’altra, rappresentano un unicum architettonico nel centro della piazza civica, vivida testimonianza della prosperità della colonia veneziana nella Lecce cinquecentesca. 

Lo scenario urbano in cui originariamente si trovavano la Chiesa e il Sedile era estremamente diverso da quello attuale. Prima delle profonde trasformazioni del Novecento, l’antica piazza era raccolta entro una fitta rete di isolati, con strette vie in cui pullulavano attività di vario genere.

Qui i veneziani avevano il loro quartiere con la chiesa, la sede del consolato, il banco dei pegni e prestiti. Le merci venivano esposte sotto il porticato a grandi archi che caratterizzava l’isolato urbano dei veneziani denominato “Le Capande”, demolito nel 1938 per dare il posto alla nuova piazza S.Oronzo. 

La chiesetta fu oggetto nel 1930 di un radicale restauro, che comportò il rifacimento della facciata principale fortemente degradata. Da tempo sconsacrata,  è ora sede dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci.

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Nella lunetta del portale principale è incastonato il leone alato in posizione andante, con un’ala spianata e la coda ricurva, un’aureola sulla testa e un libro aperto con la zampa. E’ la rappresentazione simbolica dell’Evangelista Marco, assunta a simbolo della città di Venezia.   

Curiosità & aneddoti

In segno di riconoscimento per la concessione del luogo dove fu edificata la chiesa, il 25 aprile di ogni anno, durante la processione per la festa di S.Marco, il console veneziano offriva al vescovo un “cero bianco di cinque libbre, decorato da un nastro tessuto in oro”, il tutto tra musiche e fuochi di artificio.

Gli scambi commerciali tra Lecce e Venezia avvenivano tramite il vicino porto di S.Cataldo: partivano da Lecce olio, grano, uva, vino, legumi ed arrivavano stoffe, gioielli, libri, legnami, vetri, ferro.  

I rapporti tra le due città non furono solo di tipo commerciale ma anche culturali, con scambi di opere d’arte. La statua di S.Oronzo, emblema religioso della città, fu opera di artigiani veneziani. 

La chiesetta è ancora nella piazza per merito dell’illustre studioso Cosimo De Giorgi che nel 1897, quando fu proposta la sua demolizione per “isolare” il Sedile, si oppose fermamente. 

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