Episcopio

La meravigliosa cornice architettonica di Piazza Duomo è chiusa sul fronte a sud-ovest dall’Episcopio o Palazzo del Vescovo che, incastonato tra la Cattedrale e il Seminario,  costituisce un suggestivo e leggiadro fondale scenografico dall’incontaminata essenza barocca.  

Alfonso Sozy Carafa, divenuto vescovo nel 1751, desideroso di dare alla città un volto rinnovato, diede ’incarico al suo architetto di fiducia Emanuele Manieri di rendere ancora più bella piazza Duomo. Volle innanzitutto “ammodernare” a proprie spese la Casa vescovile, che doveva competere in solennità ed armonia con gli altri edifici religiosi ormai completati. 

Emanuele Manieri, nella raffinata composizione del suo linguaggio architettonico e ornamentale, apportò alcune modifiche alla facciata dell’edificio per trasformarla in un suggestivo fondale scenico nel contesto ambientale della piazza. 

Eliminata nel 1758 la preesistente scala esterna a due rampe (ora visibile su una famosa incisione del 1634), l’architetto inserì al centro della facciata un contrappunto di solennità: un grande arco affiancato da due nicchie traforate e una sovrastante loggetta animata, come un trittico, da statue. Sul fastigio pose un orologio e una torretta a vela con due campane, sottratte dalle chiese della “Vetrana” e S.Barbara. 

La struttura architettonica a tre ordini presenta al piano inferiore un basamento bugnato, poi un  leggiadro porticato ritmato da archi e infine un piano attico delimitato da una lunga balaustra, che l’architetto non si risparmiò di ingentilire con elementi ornamentali a delimitazione di porte e finestre e con figure scolpite.

In tal modo la Casa vescovile, esistente dai tempi della Cattedrale normanna, trasformata ed ampliata dai vari vescovi avvicendatisi nel tempo, nella seconda metà del 1700 assunse l’attuale configurazione, diventando quel delizioso ed elegante capolavoro del barocco che tutti oggi ammiriamo.  

Oggi il palazzo assolve a varie funzioni: residenza dell’Arcivescovo, appartamenti di rappresentanza che hanno accolto nel tempo molte autorità civili e religiose, uffici della Curia diocesana. 

Molte statue in cartapesta e tele pregiate di autori locali, prima collocate nella galleria dell’Episcopio, ora si trovano nel limitrofo Museo Diocesano di Arte Sacra.

Da non perdere

Nella galleria dell’Episcopio era esposta la meravigliosa statua in legno policromo e dorato dell’Assunta, realizzata nel 1689 dall’artista napoletano Nicola Fumo. Questa opera artistica dal 2002 è nel Museo diocesano di Arte Sacra. 

Curiosità & aneddoti

L’Arcivescovo di Lecce, dietro la finestra centrale del porticato dell’Episcopio posta di fronte al cancello di ingresso, da tempo espone opere donate da artisti locali che vuole condividere con i cittadini. Oggi si scorgono due grandi statue in cartapesta raffiguranti il Crocifisso e l’Addolorata dedicate ai dolori che apportano le guerre.   

Dopo aver rimodernato la Casa vescovile, il vescovo Sozy Carafa diede l’incarico ad Emanuele Manieri di raccordare la piazza-cortile con gli antistanti assi stradali: nel 1761 furono realizzati i Propilei, splendido ”boccascena” verso la piazza  e raffinata opera di design tardo barocco.

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