Propilei
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Nel punto di cerniera in cui confluiscono tre importanti assi storici cittadini: via Palmieri, via Libertini e il Corso, il “boccascena teatrale” dei Propilei, sormontati da statue-custodi in pietra leccese, invita il passante ad entrare in piazza Duomo, contesto architettonico barocco di incomparabile bellezza.
Alfonso Sozy Carafa, intraprendente successore del vescovo Luigi Pappacoda, divenuto vescovo nel 1751, fu animato dal desiderio di rendere piazza Duomo (in cui la Cattedrale, il Campanile e il Seminario esibivano le loro splendide architetture), ancora più magnificente, per rappresentare il cuore religioso della città e accogliere il popolo in un abbraccio di cristianità.
Il difficile compito fu affidato al suo architetto di fiducia Emanuele Manieri, il quale nel 1758 ”rimodernò” il Palazzo vescovile e nel 1761 raccordò abilmente la piazza-cortile con gli antistanti assi stradali, adottando una soluzione teatrale adatta ad una piazza scenografica.
All’ingresso nord, allora delimitato da un muro con un portale che la notte veniva chiuso, l’architetto modellò i Propilei, la cui sapiente “struttura a cannocchiale” aveva la funzione di condurre le visuali prospettiche verso direttrici prestabilite e di invitare tutti ad entrare in quello spazio urbano mistico e solenne per vivere un’esperienza interiore di spiritualità.
Con l’artificio architettonico dei Propilei l’architetto Manieri, ricorrendo ad un elaborato gioco geometrico, riuscì a dilatare progressivamente le visuali verso la piazza e ad instaurare un dialogo duraturo tra il mondo esterno e i sacri edifici che delimitano l’invaso.
Il raffinato gioco di ricucitura architettonica proseguì sul prospetto verso la piazza dei Palazzi Gemelli (i due palazzi che fiancheggiano l’ingresso), dei quali il Manieri ne regolarizzò le quinte architettoniche, armonizzandole nello scenario urbano tramite una sequenza ordinata di arcate bugnate a piano terra e di finestre al primo piano.
Il risultato è stato straordinario: preannunciata dai Propilei, la piazza non esibisce i singoli monumenti disposti uno accanto all’altro ma in un unicum architettonico, in cui i vari edifici che lo compongono si fondono, creando quella irripetibile “meraviglia barocca”, che scalda il cuore dei visitatori di tutto il mondo.
Da non perdere
Sul prospetto dei Propilei, appena sotto le balaustre, sono incise epigrafi in latino che accolgono i visitatori e che rivelano la volontà di trasformare in un ingresso libero ed elegante quello che prima era chiuso da sacri bastioni.
Curiosità & aneddoti
Le figure di Santi poste sopra la loggia dietro la balaustra dei Propilei hanno differenti posizioni: a quelli rivolti verso la strada si contrappongono quelli rivolti verso la piazza.
Emanuele Manieri ricevette lodi incondizionate dai suoi contemporanei, oltre che giudizi più che lusinghieri dagli studiosi contemporanei. La sua opera creativa è stata molto apprezzata per la sua singolarità e raffinatezza.
Un cronista del tempo Piccinni scrisse che il tutto era riuscito come un “nobile teatro”, per merito di un vescovo troppo amante del bello.
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