Mura Urbiche -Tratto nord occidentale
La bellezza di Lecce va oltre le sue chiese barocche. È dimostrato da questo monumento di eccezionale valore identitario, che testimonia in modo indelebile quella che è stata l’immagine di Lecce dalle sue origini fino a tutto il secolo XIX: una città-fortezza.
Lecce è stata città murata in età messapica, in età romana e in età medievale. La città è interamente racchiusa entro possenti mura megalitiche, costellate da numerosissime torri, che nel tempo sono state più volte ingrandite e rinnovate con costanti lavori di manutenzione.
Con il sopraggiungere dell’età moderna, le fortificazioni realizzate per una difesa piombante (cioè proveniente dall’alto) non erano più idonee a proteggere gli abitanti del Regno contro gli ottomani che incombevano dai Balcani, scorrazzando nel canale d’Otranto. Si costruirono perciò fortificazioni “alla moderna”, cioè dotate di possenti baluardi capaci di resistere al fuoco dei cannoni, le nuove armi da guerra.
Il tratto di Mura urbiche posto all’ingresso nord della città è il risultato di questo cambiamento realizzato sotto il governo spagnolo e per volere dell’Imperatore Carlo V d’Asburgo (1500 - 1558).
L’incarico fu affidato a Giangiacomo dell’Acaya, ingegnere-architetto di fiducia della Corona spagnola, il quale riparametrò la città con una fortificazione dotata di bastioni e caposaldi difensivi figurativamente più aggressivi.
Il tracciato ricalcava quello della cinta precedente, ad eccezione della parte settentrionale dove, per includere nel circuito murario la Chiesa ed il Convento dei Francescani, fu realizzato un tratto ex novo, terminante a nord con un doppio bastione “a tenaglia”.
La nuova fortificazione di forma poligonale cambiò i connotati della città che, vista dall’alto, fu paragonata ad un “naviglio”, reso ancora più appariscente con l’abbattimento degli alberi della campagna circostante nel raggio di un miglio esterno alle Mura.
Il tratto di Mura urbiche oggi visitabile, fu realizzato probabilmente tra il 1542 e il 1557, anni in cui era governatore delle Province di Bari e Terra d’Otranto Don Ferrante Loffredo, il cui nome è inciso in un’epigrafe rinvenuta sul prospetto del Bastione S.Francesco.
Si tratta solo di una porzione della città-fortezza, la cui immagine d’insieme si è ormai irrimediabilmente perduta, a seguito delle demolizioni di vari tratti della cinta muraria avvenute alla fine del 1800, per favorire l’espansione della città contemporanea.
Pur rappresentando una reliquia frammentaria, della lunghezza di circa 550 metri rispetto ad un circuito murario di complessivi 4 Km, questo tratto di fortificazione è molto significativo perché contiene il camminamento di guardia e il bastione più rappresentativo, anteposto difensivo per eccellenza, rimasto pressoché integro rispetto alla sua originaria configurazione.
Entrare negli spazi segreti del bastione S.Francesco, architettura del passato costruita per la guerra ed ora affascinante paesaggio di pietra, è un’esperienza irrinunciabile che immerge il visitatore in un mondo incontaminato, testimonianza di un tempo non tanto lontano (poco meno di 500 anni rispetto ai quasi 3000 anni di storia urbana).
Per lungo tempo in stato di abbandono, dal 2014 al 2018 le Mura urbiche sono state oggetto dii un importante intervento di recupero, che ha trasformato il sito in uno spazio di intrattenimento culturale, che offre al pubblico un interessante percorso di fruizione turistica, con itinerari diversificati su diversi livelli.
Da non perdere
Visitare le Mura è una esperienza di alta qualità, coinvolgente ed emozionante:
→ percorrere il camminamento in quota consente la scoperta di altre testimonianze del passato e riserva una bella sorpresa: il camminamento si arricchisce di un pergolato che introduce al giardino di Palazzo Giaconia, magnifico per la sua bellezza e per i suoi profumi
→ percorrere il fossato, svuotato con il restauro, fa scoprire l’imponenza delle Mura ciclopiche, impressionanti per la loro mole che supera l’altezza di 15 metri
→ intrattenersi nel Parco delle Mura è un’esperienza di riposo e di cultura, per gli importanti rinvenimenti archeologici che raccontano oltre 2000 anni di storia di quel sito
Curiosità & aneddoti
Le Mura urbiche accolgono una serie di attrezzature di divulgazione dei contenuti culturali:
un breve filmato “La storia dei 100 anni che ha cambiato il mondo” che fa comprendere il periodo più denso di avvenimenti politici, religiosi, bellici, che segnarono la più spettacolare svolta della storia verso la modernità
un plastico della cinta fortificata cinquecentesca, un ologramma che fa parlare i protagonisti del tempo, un tavolo touch “Lecce millenaria” che racconta sotto forma di gioco l’evoluzione della città
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