Museo del Teatro Romano
Su vico dei Marescalli, in una posizione strategica tra i ruderi del Teatro romano e le possenti mura dell’ex Convento delle Clarisse, sede del Museo Storico della città, sorge il Museo del Teatro Romano, che espone reperti ed illustra episodi salienti della civiltà romana.
Realizzato nel 1997, su iniziativa della Fondazione Memmo, il Museo occupa una porzione del palazzo nobiliare dei Conti Romano e gode sul retro di un mirabile affaccio sui resti del Teatro Romano, con possibilità di accedere direttamente alla scena del teatro.
Il percorso di visita, articolato su due livelli, espone frammenti di bassorilievi e di statue in marmo risalenti al I - II secolo d.C., rinvenuti durante gli scavi archeologici che agli inizi del 1900 hanno riportato parzialmente alla luce l’antico monumento.
Un plastico rappresenta un'ampia area urbana di Lupiae, la Lecce ai tempi dell’impero romano, con ricostruzione realistica del ”quartiere degli spettacoli e dello svago” in cui Teatro, Anfiteatro e Terme pubbliche costituivano una grande attrattiva per la popolazione del tempo.
Da non perdere
Interessante è il percorso descrittivo su pannelli riguardanti il mondo romano, corredata da reperti di grande impatto, tra cui blocchi megalitici che facevano parte del lastricato della via Appia, la strada che da Roma conduceva a Brindisi e alcune maschere teatrali provenienti da Villa Adriana a Tivoli. Vi è anche la ricostruzione di alcuni “colombari” (sepolture) adiacenti alla via Appia.
Curiosità & aneddoti
Stimola curiosità la descrizione su pannelli di come funzionavano le rappresentazioni teatrali in epoca romana:
→ Lo spettacolo teatrale era molto diverso da quello attuale. Si svolgeva di giorno e occorreva arrivare presto la mattina per accaparrarsi il posto migliore nel proprio settore. L’accesso era gratuito ed accorrevano migliaia di persone, tanto che i guardiani per mantenere l’ordine spesso usavano manganelli e “scudisci”.
→ Il posto a sedere veniva assegnato per ordine sociale: nelle prime gradinate più larghe vi erano i seggi in legno con morbidi cuscini per i senatori, dietro i cavalieri, i popolari e in alto nel portico-galleria le donne, i bambini e gli schiavi. In età augustea comunque le donne ebbero la concessione di accedere alla cavea.
→ Quando durante le rappresentazioni la temperatura era troppo elevata “pioggerelle artificiali con acqua di rose e zafferano” rinfrescavano l’aria e gli spettatori. Tutto iniziava con il suono del flauto, un araldo annunciava la rappresentazione e il sipario, invece di alzarsi, si arrotolava in un canale posto sotto il palcoscenico.
Immagini e video
Come raggiungerci
Informazioni aggiuntive