Museo Sigismondo Castromediano
La narrazione della storia millenaria del Salento, offerta al visitatore dai suoi variegati paesaggi di mare e di terra e dai suoi beni architettonici, artistici e ambientali, si ripropone negli ambienti del Museo Provinciale Sigismondo Castromediano, che offre itinerari culturali, reperti e opere d’arte di singolare interesse.
La storia del primo Museo pubblico di Puglia inizia nel 1868 quando la Provincia di Terra d’Otranto accoglie le collezioni di arte e archeologia di Sigismondo Castromediano e dispone la fondazione del Museo in due stanze a piano terra del Palazzo dei Celestini.
Il duca Sigismondo Castromediano, dirigerà il suo “antiquarium” fino alla morte nel 1895, arricchendolo con acquisti e donazioni e dedicando tutte le sue energie, dopo una vita sofferta ed intensa di studio e impegno politico e civile.
Nel 1979 gli spazi espositivi, rinnovati ed integrati, vengono allestiti all’interno dell’ottocentesco Collegio Argento, edificato dai Padri Gesuiti nel 1888, che viene appositamente riprogettato in spazi fluidi, secondo i più moderni principi museografici, dall’architetto Franco Minissi.
Il viaggio narrativo nel “nuovo Castromediano” inquadra le collezioni entro cinque paesaggi culturali, che si identificano in uno con il paesaggio umano: il Mare, la Terra, i Vivi, i Morti, il Sacro. La storia millenaria del Salento viene raccontata attraverso gli insediamenti costieri (che hanno reso il Salento un gigantesco molo che ha accolto uomini, merci, idee, miti, religioni e lingue), gli insediamenti archeologici, i costumi dei vivi e i rituali della morte, i miti e il culto del Sacro.
E’ un criterio espositivo innovativo che, superando lo schema del tradizionale linguaggio museale, mira a stimolare emozioni e “generare stupore”.
Il Museo consente attraverso questi moduli tematici di ammirare reperti preistorici, reperti messapici (ceramiche a figure nere e rosse importate dalla Grecia o le “trozzelle” prodotte in Apulia), reperti romani provenienti da Lupiae (sculture in marmo, ceramiche), opere d’arte medievali, provenienti dagli scambi con l’Oriente bizantino e con Venezia (polittico di Lorenzo Veneziano del 1380), opere d’arte barocche (tele di scuola napoletana, ceramiche, vetri, tessuti, argenti), le opere del ‘800 e ‘900 (pitture degli artisti salentini ).
L’ingresso al Museo è gratuito ed è possibile prenotare visite guidate gratuite.
Gli ambienti dell’ex Collegio Argento, oltre al Museo, accolgono altri spazi polivalenti, quali un auditorium, spazi per concerti, sale per mostre temporanee.
Da non perdere
La visita al Museo inizia da una mappa interattiva, che illustra i siti archeologici da cui provengono i reperti.
Tra i reperti stimolano particolare interesse e curiosità:
→ un carico di anfore salentine, che contenevano olio e vino provenienti da un mercantile naufragato nel I secolo a.C.;
→ una cariatide messapica, ritrovata a Vaste e “crateri” (vasi per mescere il vino) con figure mitiche, rinvenuti a Rudiae;
→ il “Busto di Athena” proveniente dal Teatro romano di Lecce;
→ il “Polittico di San Giovanni Evangelista” di Lorenzo Veneziano (1356) e altri oggetti di arte tardo bizantina
→ “crateri” (vasi per mescere il vino) con figure mitiche rinvenuti a Rudiae
Capolavoro indiscusso del museo è una “trozzella” ritrovata a Rudiae databile al V secolo a.C., con scene figurate della ceramica messapica.
E’ stata ricostruita la “Grotta dei Cervi” di Porto Badisco con interessanti pitture rupestri
Curiosità & aneddoti
Sigismondo Castromediano (1811-1895) fu patriota della libertà, scrittore, promotore di cultura, archeologo. Accusato del delitto di lesa maestà contro Federico II di Borbone, visse per undici anni in carcere con la “catena ferrata al piede”. Nel 1859, sfuggito all’esilio, ritornò in Piemonte quando ormai si respirava aria di indipendenza nazionale. Nel 1861 sedette sugli scranni del nuovo Parlamento del Regno D’Italia.
Terminata la carriera politica, si dedicò agli studi dell’antichità. Da questa passione e impegno, nel 1868 è nato il Museo più antico di Puglia.
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