Orto Botanico del Salento

Nel settore orientale della città vi è una vera e propria oasi periurbana di biodiversità vegetale, un orto botanico di recente impianto, che nei suoi 13 ettari raccoglie un panorama degli habitat della Penisola salentina ed un campionario della flora delle pianure leccesi. 

Il progetto è nato da una collaborazione tra Università del Salento, Comune di Lecce e ISPE (struttura sanitaria assistenziale) avente lo scopo  di ricostituire, sulle ceneri di quello distrutto agli inizi del secolo XX, un nuovo orto botanico per la città di Lecce. L’obiettivo era anche quello  della valorizzazione paesaggistica di un’area molto degradata, un ex pascolo a ridosso della tangenziale est di Lecce.

Con materiale vegetale in massima parte ottenuto dal recupero di piante e dalla propagazione vivaistica effettuata dall’Università del Salento, sono state effettuate rilevanti piantumazioni con specie autoctone, ricreando alcuni degli habitat tradizionali del paesaggio salentino. Di recente l’Orto si è arricchito di circa 2000 esemplari arborei ed arbustivi che contribuiranno a formare un nucleo della futura “foresta urbana” di Lecce.

In un’area marginale, interessata in passato da attività pastorizie, la presenza di elementi di pregio paesaggistico (masserie, visuali aperte, terreno lievemente ondulato) e naturalistico (aree naturali a pseudosteppa, flora e fauna tipiche degli ambienti rurali) costituiva un forte richiamo identitario alla storia agricola e naturalistica dell’area e la rendeva estremamente interessante per esperimenti di riqualificazione del paesaggio.

La salvaguardia delle pseudosteppe a Stipa austroitalica a cura dell’Orto Botanico ha consentito di evitare la trasformazione di quel contesto paesaggistico che ha invece interessato alcune aree limitrofe.. 

La piantumazione di oltre 3000 alberi e arbusti appartenenti alla vegetazione autoctona ne ha potenziato l’interesse visivo ed estetico, ricostituendo alcuni dei tipici paesaggi vegetali del Salento, quali la lecceta, il coccifereto, la macchia mediterranea, la gariga, la pineta e il bosco termoigrofilo. 

La creazione di un piccolo oliveto con il recupero di venticinque alberi, l’impianto di circa duecento alberi da frutto (fichi, mandorli, peri, melograni, cotogni, gelsi ed altri frutti minori) appartenenti alle coltivazioni tradizionali dell’agricoltura salentina, ne hanno fatto una collezione di eccellenza nel quadro dei progetti regionali sulla biodiversità agraria. 

La tutela e il restauro delle costruzioni in pietra a secco (l’Orto è interessato da una recinzione di oltre duemila metri di muro a secco, da una “pagghiara” interamente restaurata e da muretti di nuova costruzione) restituisce un’immagine di armonia, di mantenimento degli equilibri paesaggistici e di identità locale.

La realizzazione di un giardino sensoriale per i non vedenti e di un orto sinergico, che verrà trasformato a breve in food forest, ha dato un forte impulso alla frequentazione della struttura da parte di visitatori esterni. Sono state avviate diverse collaborazioni con associazioni di promozione sociale, realizzando anche attività di animazione e coinvolgimento della popolazione locale.

L’Orto, soprattutto nel periodo primaverile, è particolarmente frequentato da scolaresche, famiglie con bambini e gruppi di turisti. Per i più piccoli (scuola primaria) e per i ragazzi (scuola secondaria di primo e secondo grado) sono attivi dei laboratori di botanica, apicoltura, orienteering e molto altro

Il parco è accessibile dalla tangenziale est di Lecce (uscita 7 B), dalla SP 364 (Lecce-San Cataldo) o da via Ilaria Alpi. 

Da non perdere

La maggiore attrazione dell’Orto Botanico è data dalla pseudosteppa, che nel mese di maggio assume la sua forma più affascinante con le spighe della stipa dell'Italia meridionale (nota anche come “lino delle fate piumoso”) che al tramonto ondeggiano al minimo refolo di vento.

Di recente la Fondazione ha realizzato il giardino sensoriale “Helen Keller”, un’area verde per i non vedenti, che possono camminare e provare sensazioni olfattive, uditive, gustative e tattili.

L’Orto Botanico ha anche nei mesi di marzo e aprile una ricca fioritura di orchidee spontanee (circa 20 specie), che richiamano numerosi insetti impollinatori.

Curiosità & aneddoti

L’area dove è sorto l’Orto Botanico del Salento è anche conosciuta come “Campo dei fiori” proprio ad indicarne la particolare ricchezza floristica che, a distanza di anni dall’abbandono del pascolo, si sta rivelando in tutto il suo splendore.

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