Orto Botanico dell'Università del Salento
I corsi e ricorsi storici insegnano che la validità di alcune opere umane non può perdersi nell’oblìo e l’Orto Botanico dell’Università del Salento, con le sue attività scientifiche, didattiche e divulgative, ripropone il ruolo che ha avuto il primo Orto Botanico che la città di Lecce vantava nel XIX secolo.
Nel XIX secolo Lecce aveva un Orto Botanico che si distingueva per il valore delle collezioni botaniche e per gli intensi rapporti con il territorio. Nel 1843, sotto la Direzione di Gaetano Stella, il grande artefice del “sistema verde” della città, l’Orto Botanico veniva aperto al pubblico per esporre le sue collezioni, opportunamente etichettate con nome latino e volgare, quindi per la divulgazione e la didattica delle scienze botaniche e agrarie.
Dopo quasi un secolo di storia, questo Orto decadde definitivamente nel primo dopoguerra con la costruzione sul suolo di pertinenza di alcuni edifici pubblici.
La rinascita ha inizio negli anni ‘90 del Novecento con il progetto di ricostruire un Orto botanico universitario a Lecce che desse continuità all’Orto cittadino scomparso, individuando il suo primo nucleo in un’area all’interno del Campus Ecotekne.
Intercluso fra edifici didattici e laboratori di ricerca del Campus, sul luogo ove sorgevano le vecchie cave di tufo retrostanti Villa Tresca, l’Orto Botanico dell’Università del Salento si estende su una superficie di 1,70 ettari. Di forma irregolare (ad L) è recintato da una semplice rete metallica, oggi completamente inglobata da alte siepi di macchia mediterranea.
Nel 1994 iniziarono le prime attività: raccolte floristiche, moltiplicazione e coltivazione ex situ di specie vegetali salentine di particolare interesse. La superficie a disposizione era di circa 3 ettari (poi ridotta a 17.000 m2) ed apparteneva all’Istituto di rieducazione minorile ancora oggi adiacente alla struttura, comprendente un campo di basket, un campo di calcio ed una superficie degradata, senza vegetazione e con materiale di scarto edilizio accumulato in più punti.
Nel nuovo Orto Botanico sono stati riprodotti ambienti seminaturali (nuclei di specie arboree e arbustive, cespuglieti, prati, frutteto) che oggi accolgono numerose specie autoctone (vegetali, animali, fungine…) le quali si diffondono spontaneamente, aumentando la biodiversità e creando equilibri ecologici molto simili a quelli che si osservano sul territorio salentino.
Al suo interno sono ancora presenti piccoli gruppi di Eucalipti (piante alloctone ormai naturalizzate nel Salento) e di Pino d’Aleppo, risultato di rimboschimenti precedenti all’istituzione del Campus universitario. Vi sono due piccole aree umide in cui sono ospitate piante acquatiche, un rock-garden con piante succulente coltivate in piena terra e una collezione di piante officinali ed ornamentali mediterranee.
L’ingresso principale è sulla strada Lecce-Monteroni, prospicente la fermata dell’autobus, l’ultima venendo dal Collegio Fiorini, contrassegnato da una targa segnaletica verde con scritta bianca e da un totem con foto e informazioni minime sull’Orto Botanico.
Da non perdere
Di particolare interesse sono le specie vegetali endemiche del Salento e le specie inserite nella Lista Rossa Regionale e Nazionale che vengono coltivate in Orto Botanico non solo per la loro conservazione ma anche per la loro capacità riproduttiva, che permette la loro reintroduzione nei siti di provenienza.
Sono circa 80 le specie esplorate, raccolte, moltiplicate e messe a dimora nell’Orto Botanico, che rappresentano il 45% delle specie rare presenti in Puglia, spesso a rischio di estinzione, perché formano popolamenti esigui, in condizioni del suolo e del clima che ne compromettono la sopravvivenza. Ne sono esempi: Giaggiolo salentino, Fiordaliso di Leuca, Fiordaliso nobile, Garofano salentino, Alisso di Leuca, Veccia di Giacomini e numerose Orchidee selvatiche.
Curiosità & aneddoti
Gaetano Stella oltre all’Orto Botanico progettò i viali alberati che delimitavano la città storica, la Villa comunale e il Cimitero. Medico e botanico, fu Segretario perpetuo della Società di Agricoltura in Terra d’Otranto, dal 1826 al 1861 Direttore della Villa comunale e dei “pubblici passeggi” della città.
Nel 2006 l’Orto Botanico dell’Università del Salento era presente a Genova all’appuntamento mondiale EuroFlora, con una esposizione di piante vive rappresentative della flora salentina. In quella circostanza, ha ricevuto il Premio speciale.
Le Scienze botaniche e le attività didattiche vengono svolte anche fuori dall’Orto Botanico con partecipazione a eventi pubblici, seminari, escursioni naturalistiche, mostre di erbari e pomologiche, realizzazione di orti didattici nelle scuole.
L’Orto Botanico dell’Università del Salento ha una struttura satellite posta sul lato orientale della città (vedi Orto Botanico del Salento), a cui è legato da una convenzione per la cooperazione didattica e scientifica.
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