Teatro Apollo

In via Salvatore Trinchese, il più importante asse del passeggio cittadino che collega la città storica con la città contemporanea, si contrappongono due imponenti architetture in pietra leccese: il “Teatro Apollo” e il complesso scolastico “Costa-Battisti”.

Terzo teatro in città in ordine temporale, dopo il teatro Paisiello e il teatro Politeama Greco, fu realizzato, a partire dal 1910, su disegno dell’ingegnere Tassoni, dall’imprenditore-costruttore leccese Vincenzo Cappello, che aveva chiesto in concessione un suolo per costruire “un teatro di secondo ordine, destinato a spettacoli di caffè concerto e giochi sportivi…” 

La sua costruzione avvenne in tre fasi successive. La prima “Sala Apollo”, riccamente adornata dall’artista locale Franco Tafuri, venne inaugurata, tra i festeggiamenti dei leccesi, il 15 maggio 1912

Due anni dopo venne realizzata l’”Arena Apollo”. Per il “Teatro Apollo” vero e proprio si dovette attendere il 1926, quando fu ampliato e completato, contraddistinto da una facciata dal severo gusto neoclassico, che meglio soddisfaceva i desideri della classe borghese cittadina. 

L’inaugurazione definitiva avvenne il 4 dicembre 1926, con la proiezione del film “Gli ultimi giorni di Pompei”. Da allora il Teatro funzionò ininterrottamente come sala cinematografica, fino alla chiusura definitiva nell’anno 1986.

Dopo un lungo periodo di inutilizzo, il Teatro di proprietà degli eredi Cappello è stato acquistato dal Comune di Lecce, che lo ha sottoposto ad un importante progetto di recupero ed innovazione tecnologica.

La consegna alla città del prezioso monumento cittadino, completamente ristrutturato dopo più di trenta anni di chiusura, è avvenuta con l’inaugurazione del 3 febbraio 2017, onorata dalla presenza del Presidente della Repubblica. Solennemente introdotto dall’inno italiano di Mameli ed europeo di Beethoven, il teatro rinnovava, con la terza sontuosa inaugurazione, la sua storia iniziata nel 1912. 

La facciata, in severo stile neoclassico, è costituita da una serie di doppie colonne composite su basamento, che reggono una trabeazione, recante al centro l’iscrizione con il nome del teatro, dedicato al dio Apollo. Il colonnato introduce, tramite una scalinata, ad un porticato coperto, originariamente destinato ai botteghini e che ora funge da diaframma tra spazio esterno ed interno.  

La lunga facciata laterale su via Salvatore Trinchese è essenziale, con un alto paramento murario in pietra leccese, scandito da paraste, su cui si aprono quattro porte di sicurezza.  

All’interno si susseguono un ampio foyer, la platea e il palcoscenico. La platea, coperta da una grande cupola circolare metallica, è delimitata da due ordini di palchi e da un loggione, il tutto per una capienza complessiva di 818 posti a sedere.  Raffinato ed elegante, pavimentato con marmi e parquet, conserva ancora le ornamentazioni “a stucco” originali, recuperate insieme agli elementi in legno e ai capitelli dei pilastri.

Gestito dall’Ufficio Politiche culturali del Comune di Lecce, insieme all’altro teatro comunale Paisiello, ospita spettacoli di prosa contemporanea, musica e danza. Il programma è scandito dal calendario annuale della stagione teatrale, ma si svolgono altre manifestazioni culturali (conferenze, dibattiti), artistiche e sociali, anche su richiesta di cittadini ed associazioni. 

Da non perdere

Il Teatro ospita una sezione museale, con esposizione dei rinvenimenti archeologici trovati nel corso dei lavori di restauro, che hanno evidenziato quanto fosse densa la frequentazione umana di questa parte orientale della città storica, posta a ridosso dell’antica cinta fortificata.

Curiosità & aneddoti

Il Teatro Apollo doveva imporsi nello scenario urbano in maniera molto più magnificente di quella attuale. Il progetto originario del 1926, rimasto irrealizzato, prevedeva una facciata a due ordini, sormontata da opere scultoree e arricchita di fregi, tra cui due simboliche “cetre”. La facciata laterale su via Trinchese era anch’essa a due ordini, separati da una balconata continua, con aperture sormontate da timpani decorati e con una loggia al piano primo. 

Lo “splendente” Apollo, figlio di Zeus, era adorato come uno dei più importanti divi della famiglia olimpica. Dio della musica e delle arti, dio oracolare, dio della profezia e della divinazione, era capace di svelare agli uomini il futuro, per bocca della sacerdotessa Pizia. Fu protettore del santuario e della città di Delfi, da lui liberata dal serpente Pitone, vero mostro delle tenebre.

Il Teatro Apollo, acquistato dal Comune di Lecce per la fruizione da parte della collettività, è uno spazio culturale di comunità e condivisione, che può essere sintetizzato dal motto della stagione teatrale 2022/2023: “il Teatro è di tutti, tutti a Teatro”.

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