Teatro Paisiello

Su via Palmieri, una delle principali ed eleganti vie della città storica, in prossimità del colossale Arco Trionfale di Carlo V, sorge il Teatro Paisiello, edificio per lo spettacolo definito “una bomboniera” per la sua eleganza, intimità e dimensione ridotta.

E’ il teatro più antico della città, in quanto costituisce la ricostruzione del “Teatro Nuovo”, realizzato in legno, a spese di due aristocratici leccesi (Gaetano Mancarella e Francesco Bernardini), in soli 45 giorni ed inaugurato il 4 novembre 1768 con l’opera buffa “Le Gelosie” di Niccolò Piccini da Bari.  Una lunga iscrizione sulla facciata celebrava la costruzione e concludeva “….Viandante, fermati, leggi attentamente, considera ed ammira, e poi vai per la tua strada”. 

Nel 1867 il “Teatro nuovo” fu donato al Comune di Lecce, che ne decise la totale ricostruzione su disegno dell’ingegnere Oronzo Bernardini. Il teatro fu riedificato in pietra, secondo lo schema architettonico del teatro all’italiana, con raffinate decorazioni interne, affidate alla scuola dei decoratori scenografi dei teatri reali, che avevano lavorato nella ristrutturazione del Teatro San Carlo di Napoli.  

Dedicato alla memoria del grande compositore musicale tarantino Giovanni Paisiello (1740-1816), risuona ancora in città lo straordinario “effetto Paisiello” della sera del 30 gennaio 1871, in cui andava in scena il “Ballo in maschera” di Giuseppe Verdi, compositore che assurgerà a simbolo artistico della nuova Italia unita.

Considerato dai contemporanei uno dei teatri più eleganti del Mezzogiorno, il teatro funzionò in maniera eccellente, ospitando stagioni liriche e di prosa.

La facciata, a due ordini in stile neoclassico, ha il paramento murario lavorato “a bugne lisce”, scandito da colonne doriche che sorreggono tre grandi arcate a tutto sesto, in cui si aprono i portali. Sulla lunetta del portone centrale accoglie lo spettatore un altorilievo in pietra leccese con una simbolica maschera teatrale. L’ordine superiore è scandito da doppie paraste con capitelli ionici, che inquadrano tre finestre centinate con balconcino. 

L’interno è uno spazio intimo e raccolto con 320 posti a sedere, costituito da una platea centrale “a staffa di cavallo” con poltroncine di velluto rosso, tre ordini di palchi e una galleria superiore, il tutto sovrastato da un soffitto piano, finemente decorato.

Dal 1934 fu utilizzato quale Sala concerti del Liceo musicale e poi fu sede del Teatro lirico sperimentale. Chiuso per lunghi anni per motivi di sicurezza, alla fine del 1900 è stato sottoposto ad un radicale intervento di restauro, consolidamento statico, dotazione impiantistica e arredo, che ne ha ripristinato le originarie caratteristiche di “prezioso scrigno culturale cittadino”. 

Gestito dall’Ufficio Politiche culturali del Comune di Lecce, insieme all’altro teatro comunale Apollo,  il Paisiello ospita spettacoli di prosa contemporanea, musica e danza.  Il programma è scandito dal calendario annuale della stagione teatrale, ma si svolgono tante altre manifestazioni culturali (con dibattiti, conferenze e letture), artistiche e sociali .

Da non perdere

I dipinti allegorici sull’arco del proscenio, rappresentanti nelle lunette il Giorno e la Notte e del soffitto, raffigurante L’Armonia, la Tragedia e la Commedia, sono opera di Vincenzo Paliotti, artista napoletano, famoso per avere affrescato la camera da letto del re delle due Sicilie Francesco II di Borbone. 

Nel foyer del teatro è esposto il pianoforte appartenente al tenore Tito Schipa, come pure i busti marmorei di Giovanni Paisiello e Leonardo Leo, massimo rappresentante della scuola musicale napoletana settecentesca, entrambi opera dello scultore Achille Bortone. 

Curiosità & aneddoti

A Lecce, prima della costruzione dei teatri, i componimenti drammatici si rappresentavano in case aristocratiche o nelle chiese. Nel 1758 il grande magazzino di via delle Bombarde, deposito di armi e munizioni, fu adattato a teatro provvisorio, con la costruzione in legno di palchi, palcoscenico e sedili della platea. Fu tale l’affluenza del pubblico che, a spese di nobili e borghesi, per un periodo fu adattata a teatro la sala più grande del Castello di Carlo V. 

Identificati come “Teatri leccesi dell’Unità d’Italia”, in quanto nati dalle istanze patriottiche della nuova Italia unita, il Teatro Paisiello, unitamente al Teatro Politeama, sono un’alta espressione artistica e culturale di quel periodo storico.

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